NASCITA DELLA P.A.N.

Il proposito manifestato dall'Aeronautica Militare Italiana nel 1960 di creare un reparto stabile dedicato all'attività acrobatica allo scopo di rappresentare il nostro Paese nei meeting aeronautici internazionali, si concretizza il 16 gennaio 1961, quando il capo di Stato Maggiore firmava la costituzione del 313 Gruppo Addestramento Acrobatico.

Aeroporto di Rivolto (Udine)
Aeroporto di Rivolto (Udine)

La base prescelta fu Rivolto, non molto lontano da Campoformido dove erano nate le prime pattuglie acrobatiche degli anni '30.

 

Il 313 Gruppo fu inizialmente affidato al comando del Magg. Squarcina, già leader dei "Diavoli Rossi" e accanito sostenitore della nuova pattuglia "professionale"; si era giunti infatti alla conclusione che per continuare a reggere il confronto con i team stranieri più agguerriti era necessario destinare costantemente risorse tecniche e umane ad un'unica unità.

 

Al Magg. Squarcina furono aggregati sei piloti, tutti della 4a Aerobrigata poiché a Grosseto sarebbe toccato il turno di formare la pattuglia quell'anno: Cap. Scala (capo pattuglia), S.Ten. Vianello (primo gregario di destra), Ten. Panario (secondo gregario di destra), Ten. Sabatini (primo gregario di sinistra), S. Ten. Imparato (secondo gregario di sinistra), Ten. Ferri (fanalino).

 

E' il 1 marzo 1961: sei potenti F-86 E Sabre, al comando del Capitano Massimo Scala, sulla pista della base aeronautica di Rivolto dopo il rituale saluto con l'imperiale a 90 e il looping.

 

I velivoli, anch'essi provenienti dalla 4a Aerobrigata erano i Sabre Mk4; il primo assetto definitivo della neocostituita formazione si aveva di li a poco con l'arrivo a Rivolto del Cap. Pisano che andava a sostituire Squarcina come capopattuglia.

Prima formazione di 6 Sabre CL-13  guidata dal Magg. Squarcina
Prima formazione di 6 Sabre CL-13 guidata dal Magg. Squarcina

Nel 1961, la formazione veniva portata a nove velivoli, con l'aggregamento all'organico di pattuglia di alcuni veterani dei "Diavoli Rossi" e del "Cavallino Rampante", Mar.llo Murra, Mar.llo Anticoli e Cap. Cumin, oltre ad altri nuovi, cap. Goldoni, S.Ten. Ferrazzutti, S.Ten. Barbini, Serg. Linguini e Serg. Magg. Colucci.


L'anno dopo (1962), veniva installato sui Sabre un nuovo dispositivo fumogeno, unico al mondo, con il quale il pilota poteva accendere e spegnere l'erogazione oltre a poter scegliere il colore del fumo.

Canadair Sabre Mk4
Canadair Sabre Mk4

Nel 1962 gli aerei della Pattuglia Acrobatica Nazionale, che ha ormai assunto il nome di "Frecce Tricolori", assumono un nuovo schema di verniciatura e di identificazione (lettera e poi numero) con equipaggi rinnovati con al comando il Cap. Pisano.

 

Dal 1960 al 1963 le "Frecce Tricolori" presero parte a tutti i principali eventi aeronautici europei, compresi gli airshow di Farnborough e del Bourget a Parigi.


Numerose furono poi le partecipazioni a manifestazioni legate ad eventi ufficiali dell'Alleanza Atlantica.

Velivolo FIAT G.91 PAN
Velivolo FIAT G.91 PAN

Con l'arrivo il 28 dicembre 1963 del primo Fiat G.91, la Pattuglia Acrobatica Italiana tornava, dopo il lungo intervallo della guerra e del dopoguerra, ad essere equipaggiata con un velivolo di produzione nazionale.


Si trattava dei G.91 pre-serie, con musetto a punta e privo del comparto fotografico dei velivoli operativi, caratterizzato pero' da una struttura rinforzata per l'impiego acrobatico, oltre che da un moderno impianto fumogeno.

 

Piu' tardi, nel 1977, la versione di pattuglia del velivolo sarebbe stata denominata G.91 PAN. La fornazione era inizialmente composta da: Cap. Cumin (copopattuglia), Serg. Linguini, Mar. Anticoli, Cap. Goldoni, Ten. Barbini, Serg. Meacci, Mar. Liverani, Mar. Turra, Ten. Ferrazzutti e Cap. Schievano.

 

Tuttavia, iniziava per la PAN la lunga epopea del G.91 e sarebbe impossibile qui riportare l'intero avvicendamento dei piloti che si sono succeduti nei 18 anni d'impiego del caccia FIAT.

Nei primi tre anni di vita le "Frecce Tricolori" consolidarono le esibizioni standard sviluppate a suo tempo con i Sabre, garantendo un programma basso e uno alto, in funzione delle condizioni meteo.

 

La formazione si componeva di 9 velivoli più il "solo", che dopo i primi passaggi della pattuglia completa, si staccava per iniziare la sua esibizione entrando in cabrata nella "bomba" dei velivoli che si aprivano verso il basso.

 

Al comando di un esperto pilota e capopattuglia del calibro del Cap. Cumin, un vero "manico", la Pattuglia delle "Frecce Tricolori" riportò in quel periodo straordinari successi nelle più importanti manifestazioni internazionali.

MB 339 PAN
MB 339 PAN

Nell'autunno 1981 giungevano a Rivolto i primi Macchi MB339, modificati per l'impiego acrobatico con l'impianto fumogeno, struttura rinforzata ed eliminazione delle tip tank alari.


Al primo completamento della pattuglia, nel 1982 la formazione era cosi composta: Magg. Posca (capoformazione), Magg. Nardini (primo gregario sinistro), Cap. Accorsi (primo gregario destro), Cap. Gorga (secondo gregario sinistro), Cap. De Podesta' (secondo gregario destro), Cap. Brovedani (primo fanalino), Cap. Nutarelli (terzo gregario sinistro), Cap. Moretti (terzo gregario destro), Cap. Gropplero (secondo fanalino) e Cap. Molinaro (solista).

 

Il Macchi MB339 e' il velivolo addestratore per eccellenza, sviluppato per rispondere ai requisiti addestrativi dell'Aeronautica Militare; ha un pilotaggio molto preciso, che consente alla formazione in volo di serrare "ala contro ala", mettendo cosi in risalto l'abilita' dei piloti.

 

 

In tutti questi anni, le "Frecce Tricolori" hanno rappresentato l'Italia in manifestazioni aeree non solo in tutta Europa ma anche negli Stati Uniti e persino in Arabia Saudita.

 

E' bene precisare che al suo arrivo in Pattuglia, il 339 generò all'inizio una certa diffidenza.

 

Contrariamente a una lunga tradizione di velivoli da caccia con ali a freccia, il trainer Macchi aveva, oltre che una velocità sensibilmente inferiore, l'ala diritta e per conseguenza un po' tutto il programma dovette essere rivisto; si passava inoltre dai comandi di volo idraulici a comandi idraulico-meccanici e tuttavia con il 339 si potevano ottenere figure in formazione con traiettorie a raggio piu' stretto e quindi più visibili al pubblico, migliorando cosi il fattore spettacolarità.